26.10.07

Non pago di leggere

Cosa succedesse se le biblioteche si trovassero, nei loro già magri bilanci, una bella spesa per remunerare gli autori (e soprattutto gli editori) per i loro libri dati in prestito?
Una nuova spesa imposta all'Italia dall'Europa (vedi)
Una cosa simile già succede qui e lì; e tra non molto finirà col essere applicata definitivamente.

Io immagino...
...immagino che una biblioteca, per la mancanza di fondi, interrompa le nuove acquisizioni;
...immagino che una biblioteca inizi a far pagare un tot a chi si voglia iscrivere (un tot per accedere al prestito per un anno, ad esempio...); o un tot al momento del prestito, per ogni prestito;
...immagino una biblioteca che a quel punto, facendoci un minimo di cresta sul "prezzo" del prestito (a quel punto è diventato noleggio), possa esser tentata dall'acquisire preferibilmente libri molto prestabili; best seller, best prestiter...

...immagino anche che uno studente, poniamo il caso in cerca di un libro per un esame (Storia dell'Africa), alla ricerca dell'unico volume della mastodontica "Storia generale dell'Africa" dell'UNESCO che sia stato tradotto in italiano, quello sulla metodologia, non potendolo acquistare in una libreria (non si trova, costo a parte) lo debba prendere a prestito in una biblioteca.
E poniamo il caso che nelle biblioteche di Bologna il volume (presente in numerose biblioteche, per fortuna) non sia disponibile per il prestito o sia già prestato; lo studente si rivolge alla biblioteca di Scienze politiche dell'Università di Padova. Lui è padovano, non avrà problemi essendo residente a farselo prestare.
Ecco che a quel punto si vede richiedere, per accedere al prestito per sei mesi (6), qualcosa come 25 euro (se non vado errato) di cauzione; perplesso chiedo (sì, ero io) "ma poi me li ridate?", anche se "cauzione" non lascia spazio a dubbi. "no, non vengono restituiti", la risposta, fortuna che è arrivata prima che i soldi glieli dessi.

Oggi scopro che l'Università di Padova ha già applicato la norma e paga alla SIAE una certa cifra per i libri che presta ai suoi studenti (dove l'Università recupererà i soldi non c'è dubbio) [NOTA: devo approfondire questo punto, apparentemente in contraddizione con il link sottostante].
Ecco come "cauzione" diventa "prezzo" e "prestito" diventa "noleggio".

Per la cronaca lo Stato italiano per anni non ha applicato la norma (vecchiotta la norma) e quest'anno in Finanziaria ha pagato alla SIAE 3 milioni di euro (vedi)

Morale?
voglio aiutare la raccolta firme (partita anni fa ma che sembra semi naufragata), per chiedere una deroga alla direttiva della Commissione Europea. Almeno che i lettori nelle biblioteche sappiano.
Dalla settimana prossima passo in rassegna, moduli alla mano, un po' di biblioteche sperando di raccogliere per lo meno attenzione.

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